IL PROGRAMMA

La nostra motivazione

Il nostro lavoro è la nostra forza, la ragione per la quale ogni mattina apriamo gli occhi e non vediamo l'ora di iniziare a fare ciò che amiamo, è ciò che ci spinge a ottenere sempre di più da ogni nuova sfida. 

MOBILITA'

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La nostra Provincia è un territorio vasto a bassa densità demografica. Il trasporto pubblico tradizionalmente inteso (linee di autobus e treno) non è efficace per rispondere ai bisogni di mobilità dei cittadini. L’auto è il mezzo necessario per la maggior parte degli spostamenti. La rete stradale è l’unico percorso per collegare il territorio. Con queste premesse, proponiamo:

1.     Sostegno allo sviluppo della rete di ricarica per la mobilità elettrica

2.     Attivazione di servizi di car sharing per l’utilizzo occasionale dell’auto (es. nel weekend, quando l’auto è in riparazione, per viaggi straordinari, quando non posso fruire del trasporto pubblico locale…)

3.     Supporto alle imprese che, anche in rete, migliorano l’organizzazione interna per favorire il car pooling

4.     Introduzione di servizi di trasporto a chiamata per raggiungere chi vive nelle aree periferiche

5.     Integrazione tra i diversi gestori del trasporto pubblico per favorire l’uso congiunto di mezzi diversi (es. autobus / treno, treno locale / treno lunga percorrenza).

6.     Trasporto pubblico locale gratuito per i giovani in tutto il bacino della Provincia di Mantova.

7.     Revisione delle linee di trasporto pubblico locale, implementando le connessioni con i comuni delle province contigue e con i principali hub dell’alta velocità (Bologna / Verona / Milano)

8.     In attesa del doppio binario, riduzione ad 80 minuti (contro i 120 attuali)del tempo di percorrenza della Mantova – Milano con l’istituzione di corse dirette senza fermate

INFRASTRUTTURE

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L’intero territorio provinciale è segnato da un grave carenza infrastrutturale viaria. E’ questa una delle principali cause della perdita di attrattività del territorio verso imprese e cittadini. Tra le opere infrastrutturali incompiute è necessario senza ulteriore indugio mettere le risorse e trovare le modalità operative per il completamento di:

1.     Ponte di San Benedetto Po, sul quale occorre mettere immediatamente in atto le misure tecniche per consentire il passaggio del trasporto pubblico e dei mezzi di soccorso (modello Ponte della Becca a Pavia) 

2.     Poggio Rusco – Pegognaga

3.     Gronda Nord

Tra le opere non ancora in cantiere, nel quinquennio 2023 – 2028, il nostro impegno dovrà essere per trovare la soluzione più efficiente per ridurre i tempi di percorrenza del collegamento Mantova – Cremona e mettere l’attenzione necessaria per aprire al traffico veicolare l’ex ponte ferroviario di Ostiglia (abbandonato da oltre 10 anni).

Il nostro impegno sarà per evitare che si ripetano situazioni analoghe a quella del Ponte di San Matteo, la cui chiusura ha isolato l’omonima frazione del Comune di Viadana. In casi simili, un intervento di Regione deve trovare le soluzioni tecniche per evitare l’isolamento delle comunità. 

INNOVAZIONE

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È importante favorire i momenti di incontro tra professionisti per stimolare la nascita di progetti, attività e soluzioni innovative. L’attività formativa si svolge nelle scuole, come in spazi informali. Regione dovrà promuovere spazi coworking, incontri tra imprenditori, attività di cultura d’impresa per strutturare percorsi volti a favorire formazione e innovazione. 

Una struttura di Regione sarà dedicata alla riduzione della burocrazia ed a favorire la soluzione di problematiche tecnico amministrative che possano comportare rallentamenti alle attività delle imprese soggette a vincoli autorizzativi e/o di controllo da parte di Regione o delle sue emanazioni territoriali. 

Realizzare e rendere equo l’accesso ad una rete in fibra ottica totale (FTTH) in tutto il territorio, anche dove i bandi pubblici in essere non l’hanno consentito. Attenzionare le aziende che intendono sviluppare e potenziare le infrastrutture tecnologiche complementari come datacenter e punti di scambio del traffico.

Sostenere lo sviluppo di processi innovativi all’interno delle imprese con procedure rapide e semplici; incentivare l’insediamento di imprese ad alto contenuto innovativo.

Finanziare percorsi formativi dedicati agli inoccupati o alle persone che desiderano riqualificarsi secondo le esigenze delle imprese.

Sostenere le imprese che investono in percorsi formative, semplificando e velocizzando iter e procedure autorizzative. 

Supporto alla ricerca di investitori o alla costruzione di partnership locali per la rivitalizzazione di spazi industriali dismessi.

FORMAZIONE

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Le attività di istruzione per bambini e ragazzi, in molte comunità, sono limitate all’orario antimeridiano; nel pomeriggio, in molti casi, non proseguono, per alcuni giorni, oltre le 16.00. Ne consegue, che solo i ragazzi delle famiglie più agiate possono partecipare ad attività formative, sportive e/o di aggregazione di qualità. E’ nostra priorità, offrire a tutti i ragazzi la possibilità di un mix di attività organizzate ogni giorno sino alle 18.00. I comuni riceveranno il sostegno necessario per gestire il servizio mensa e per proporre, con il coinvolgimento delle realtà locali del terzo settore, attività sportive, musicali, di approfondimento linguistico, tecnico o informatico… secondo la propensione dei ragazzi e la tradizione della comunità.  

Sostegno all’aggregazione giovanile. L’organizzazione di eventi di approfondimento, momenti culturali o ricreativi è occasione di formazione informale. Il nostro impegno sarà per sostenere nelle comunità le attività proposte per i giovani da gruppi informali, parrocchie, Informagiovani, biblioteche, associazioni… o altre realtà attive nelle comunità.

SANITA'

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Sono quotidiani gli esempi di malfunzionamento del sistema sanitario nella nostra provincia. Carenza di medici di base, indisponibilità di visite specialistiche nei tempi previsti o in un chilometraggio sostenibile dalla propria residenza (30 km.), assenza del servizio di continuità assistenziale, mancanza di posti convenzionati nelle RSA o nelle strutture per disabili, mancanza di un servizio di presa in carico appropriato per le cure domiciliari. 

La riforma sanitaria prevista dal PNRR prevede investimenti per finanziare le cd. “case di comunità”, in molti casi, riqualificazione di strutture già dedicate alle visite specialistiche.

La riforma del sistema sanitario regionale, considerata la densità demografica e l’estensione territoriale della nostra provincia, sarà guidata dai seguenti principi:

1.     Creazione di aggregazioni locali dei MMG (circa 10.000 ab.) per garantire l’assistenza ogni giorno almeno dalle 9:00 alle 19:00 e nelle frazioni (o piccoli comuni) con almeno 500 abitanti per almeno di 10 ore settimanali;

2.     Potenziamento delle attività delle Farmacie per la prenotazione di visite specialistiche, l’incasso di eventuale ticket, l’erogazione in regime di servizio sanitario di analisi di prima istanza e telemedicina (se necessario, anche a domicilio), presa in carico della somministrazione della terapia e monitoraggio periodico dei parametri per pazienti cronici;

3.     Incremento e/o redistribuzione dei posti letto a contratto nelle RSA, al fine di garantire il posto letto con contributo a carico del SSR ai cittadini che ne hanno necessità nella struttura scelta o più prossima alla propria residenza;

4.     Accordi di reciprocità con le regioni limitrofe per massimizzare l’utilizzo delle strutture sanitarie di confine per visite specialistiche ed esami, per i servizi di emergenza / urgenza, per i ricoveri in RSA o lungodegenze;

5.     Piano straordinario per la riduzione delle liste di attesa; istituzione di un servizio di assistenza ai cittadini per supportare la prenotazione qualora il sistema informatico non riesca a individuare una disponibilità nei tempi previsti dalla prescrizione;

6.     Potenziamento dei servizi odontoiatrici, anche tramite l’introduzione di voucher, al fine di garantire a tutti i cittadini l’accesso alle cure dentali, istituendo un’attività di prevenzione;

Merita un’attenzione particolare la questione disabilità. Ad oggi, per molti disabili, l’unica occasione di integrazione sono centri dedicati. Riteniamo doveroso prevedere attività di pubblica utilità per persone diversamente abili negli uffici pubblici, nelle biblioteche, nelle scuole, nelle associazioni di volontariato con un impiego adeguato alle potenzialità di ciascuno.

Nella nostra Provincia, occorre ripristinare un servizio efficiente di consultori famigliari, implementando in particolare l’attività di prevenzione rivolta ai giovani, instaurando collaborazioni con scuole, associazioni sportive o in ogni altro contesto opportuno.

Allo stesso modo, occorre potenziare il Servizio Dipendenze, creando strutture adeguate sul territorio, ampliando l’ambito d’intervento alla dipendenza da gioco e decisamente potenziando l’attività di prevenzione, con particolare riguardo all’assunzione di sostanze stupefacenti ed alcoliche tra i giovani.

AREE RURALI

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Lo spopolamento nelle aree rurali è paragonabile a quello delle aree montane. Occorrono, per un periodo limitato e congiuntamente ad una strutturale implementazione di servizi, incentivi alle giovani coppie che decidono di vivere nelle aree a maggior spopolamento della nostra Provincia, quali i piccoli comuni di Oltrepò ed Oglio Po. Il contributo potrà essere a sostegno dei costi di affitto per un determinato periodo od una tantum, per l’acquisto dell’abitazione. In contesti simili, sono già previsti contributi da € 10.000 a € 40.000, in ragione di età, composizione del nucleo famigliare, indicatori della situazione economica.

Nei piccoli comuni e nelle frazioni, molte attività di vicinato stanno chiudendo. Alimentari, forni, bar, edicole, tabacchi… chiudono e non riaprono. Queste attività rappresentano un servizio di utilità sociale per quelle comunità e garantiscono quei servizi necessari perché la comunità possa tornare a crescere. Per un periodo limitato ed in maniera proporzionale al fatturato conseguito, occorre prevedere un’integrazione al reddito al fine di garantire un congruo stipendio a chi decide di riaprire o proseguire un’attività in queste aree. In ragione dell’integrazione, il negoziante garantirà l’impegno a consegne a domicilio, visite a persone anziane, piccoli servizi nella comunità in accordo con le Amministrazioni Comunali (es. punto di ritiro / consegna pacchi dai corrieri, giornali, etc.).

RIVITALIZZAZIONE POST SISMA

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I territori colpiti dal sisma del 2012 sono stati oggetto di un’intensa attività di ricostruzione, ma Regione Lombardia, sino ad oggi, non si è occupata di rivitalizzare quelle aree. Non sono stati attuati i piani di riqualificazione dei centri urbani e non sono state previste risorse adeguate all’insediamento di nuove attività commerciali. Al contrario, nei territori Emiliani colpiti dalla stessa calamità, si è data attuazione a queste misure, aumentando il divario di opportunità tra una parte e l’altra del confine.

Occorre quindi prevedere misure straordinarie per la riqualificazione dei centri urbani e l’insediamento di nuove attività nei comuni del cratere sismico, con risorse sino ad € 150.000 ad azienda per le riqualificazione e le ristrutturazioni d’impresa, l’acquisto di macchinari, le attività di ampliamento, sviluppo o innovazione. All’interno dell’area è necessario definire i grandi interventi infrastrutturali strategici ed arrivare a definire un Contratto Interistituzionale di Sviluppo con il Ministero per le politiche di coesione territoriale.  

PIANO CASA STRAORDINARIO

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In tutto il territorio provinciale sono presenti alloggi di edilizia popolare gestiti da ALER non affittati ed in attesa di ristrutturazione. Nel frattempo, da un lato i Comuni sono costretti a ricorrere ad affitti di mercato per far fronte alle emergenze abitative dei propri concittadini, dall’altro cittadini in difficoltà non hanno possibilità di accedere all’alloggio popolare.

Occorre dare attuazione ad un piano di manutenzione straordinario, con particolare attenzione all’efficienza energetica, degli alloggi popolari al fine della piena messa in esercizio degli stessi; occorre facilitare la stesura di convenzioni con i comuni per l’accesso negli alloggi delle situazioni di emergenza abitativa; occorre prevedere che il nucleo famigliare bisognoso dell’alloggio possa trovarlo con priorità nel comune di residenza, dove ha la sua rete sociale e di supporto già attiva.

In tutto il territorio provinciale è necessario iniziare un’attività di acquisizione da privati degli alloggi sfitti per creare nuovi alloggi di edilizia residenziale di qualità da destinare, per un periodo transitorio, alle giovani famiglie. In molti Comuni, i centri storici e le frazioni sono ricchi di alloggi sfitti. L’intervento pubblico servirà ad offrire opportunità di alloggio ed a rivitalizzare i centri dei nostri paesi.

E’ fondamentale intensificare le misure di sostegno all’affitto per le persone in difficoltà.

COMMERCIO E PMI

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Regione prevede periodicamente bandi per il sostegno dell’attività delle imprese. Il nostro impegno sarà per meglio informare e condividere le misure con le attività commerciali, superando gli adempimenti burocratici che spesso sono un forte disincentivo all’accesso alla misura.

Sostegno allo sviluppo di energia da fonti rinnovabili, con misure dedicate a favorire l’installazione di pannelli fotovoltaici e batterie con particolare attenzione ai progetti di comunità energetiche tra imprese e cittadini.

ENTI LOCALI

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Nell’ambito delle competenze regionali, sostegno a progetti di aggregazione nell’erogazione dei servizi pubblici da parte dei Comuni al fine di raggiungere la massa critica necessaria a migliorare l’efficienza e la qualità dei servizi offerti dai comuni. Ad esempio: più comuni, che mantengono la loro autonomia politica, gestiscono in maniera congiunta l’attività degli uffici.

Sostegno al mantenimento delle scuole anche nei piccoli comuni e risorse per l’erogazione di servizi scolastici in contesti straordinari (es. aree poco servite, aree rurali a rischio spopolamento)

LEGALITA'

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La piena realizzazione del concetto di Legalità non può prescindere dall’intervento sulle grandi questioni urbane: case, legalità, sicurezza, aggregazione sociale e culturale, trasporti e lavoro. Quest’ultimo in particolare deve essere inteso quale punto focale di un nuovo progetto di sistema per il riscatto sociale e la liberazione dalle frustrazioni e dalla povertà. 

L’obiettivo di riscatto sociale quale pilastro della Legalità non può prescindere dall’opportuna educazione delle comunità, soprattutto dei giovanissimi, alla lotta contro le dipendenze (la Lombardia risulta al primo posto nella classifica nazionale del consumo alcolico) al fine di scardinare la preoccupante crescita del fenomeno della devianza minorile e giovanile sommersa.

Per garantire il risultato occorre necessariamente affiancare al percorso educativo l’offerta di una valida alternativa ai comportamenti devianti, che si traduce in servizi ed opportunità sul territorio.

Se si parla di riqualificazione delle periferie occorrono investimenti e provvedimenti che prevedano il recupero delle aree dismesse in un’ottica di gentrificazione stimolata dai nuovi strumenti urbanistici regionali e locali.

Occorre mappare le zone in cui i gruppi della criminalità comune ed organizzata occupano spazi pubblici (piazze, giardinetti, strade) e alcuni luoghi malfamati sparsi sul territorio (bar, ristoranti, locali di divertimento) ed intervenire su tali aree dove spicca marcatamente il degrado urbano.

L’individuazione di queste zone è il primo passo per l’eradicazione (o la prevenzione) di fenomeni quali gang giovanili,violenza, forme di vecchie e nuove povertà e forme di emarginazione.

La rigenerazione parte dal superamento del concetto di equazione periferie-degrado, mirando ad un territorio multicentrico che chiede nuovi poli di sviluppo urbano mediante il decentramento delle eccellenze culturali, commerciali e tecnologiche,  con servizi urbani e sociali efficienti e con una concezione diversa della mobilità, con scuole, impianti sportivi, centri di aggregazione variegati, attività di socializzazione culturale con cinema, teatro, biblioteche e miglioramenti della rete stradale e con il potenziamento del servizio di vigilanza delle forze dell’ordine per contrastare l’illegalità diffusa e garantire decoro, pulizia e sicurezza nel contrasto a tutte le forme di criminalità.

L’obiettivo si raggiunge tramite il trasferimento di risorse ai Municipi decentrati, con azioni concrete di equità e con una “giustizia urbanistica riparativa” da parte dei centri più gentrificati, rispetto a quelli in maggiore difficoltà.

CULTURA E TURISMO

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Mantova è una città che vanta un ricco patrimonio storico-artistico, grazie al quale riesce ad attrarre ogni anno numerosi turisti amanti del cosiddetto turismo culturale.

La provincia lombarda è riuscita anche ad essere eletta come capitale italiana della cultura nel 2016 e ciò ha contributo ad accrescere ulteriormente il flusso di visitatori annuali. 

Ad oggi, è considerata una delle principali città d’arte in Italia, con turisti provenienti sia dal nostro paese (dalla Lombardia, dal Veneto e dall’Emilia Romagna arriva circa la metà del turismo nazionale) sia dall’estero, in particolare dalla Germania e dalla Francia.

L’attrattività della provincia dal punto di vista storico-culturale non può prescindere dalla sua capacità ricettiva (strutture ricettive, infrastrutture e trasporti). 

La ricettività di una destinazione turistica, infatti, risulta decisiva rispetto alla determinazione del turista di procedere al soggiorno, nonché rispetto alla percezione della qualità dello stesso.

In questa logica occorre prestare attenzione a tutti quegli aspetti che risultano fondamentali in ordine al soggiorno turistico, ovvero accessibilità della destinazione, possibilità di spostamento all’interno della stessa, dislocazione delle strutture ricettive.

Per raggiungere l’obiettivo legato al potenziamento turistico della Provincia occorre, a latere della destinazione di risorse ad hoc da parte della nostra Regione, prevedere lo sviluppo di un sistema attrattivo degli investitori potenzialmente interessati ad avviare attività imprenditoriali con impatto sul turismo, anche mediante il coinvolgimento a lungo termine in progetti in cui il ristoro dei finanziamenti sia garantito dall’attività di gestione o esercizio dell'opera stessa (projectfinancing). 

Da non sottovalutare in tema di attività di tipo culturale il ricorso a metodi alternativi di finanziamento come le campagne di crowdfunding, le quali potrebbero essere testate per il finanziamento di eventi o di iniziative che coinvolgono una platea importante di finanziatori (inclusi gli stessi turisti o i soggetti residenti). 

RILANCIO PMI

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Essere una PMI è differente dall’essere una grande azienda: occorrono conoscenze ad hoc, non declinate dall’esperienza di una grande azienda. 

I costi di produzione, la concorrenza, unitamente all’accesso al credito ed alla pressione fiscale, sono considerate le piaghe più affliggenti per le PMI a livello europeo ed, al fine di affrontare queste problematiche in un  contesto macro economico, occorre che i piccoli imprenditori siano in grado di gestire l’integrazione del business, rafforzare le competenze manageriali e gestire con successo il passaggio generazionale.

Tuttavia, a causa della matrice tipicamente imprenditoriale delle PMI italiane e la conseguente presenza attiva dell’imprenditore stesso e, in varia misura, di altri rappresentanti del nucleo familiare (vera forza fondativa dell’impresa nazionale) è oggettivamente difficile che sulle scelte strategiche e sulla gestione generale si accetti di delegare in maniera sostanziale la gestione. 

Non solo: la diffusa promiscuità di gestione tra interessi familiari e interessi dell’azienda mal si concilia con l’intervento di direttori e quadri esterni in posizione di vertice come implicherebbero una consulenza direzionale o soluzioni di management di tipo permanente. 

Pertanto, ciò che sarebbe fondamentale è che persone che sono cresciute con l’azienda stessa possano mostrarsi e sentirsi adeguate a gestire situazioni sempre più complesse.

Se da un lato a livello Statale è possibile intervenire sulle normative in materia fiscale e di agevolazione nell’accesso al credito, dall’altro la Regione potrebbe avere un importante ruolo nell’aiuto e nel finanziamento della formazione imprenditoriale a livello manageriale, laddove i percorsi di affinamento delle skills imprenditoriali sono previsti esclusivamente in forma privata e con costi esorbitanti.

E’ fondamentale, infatti, per un imprenditore saper affinare il processo di analisi, definendo una lista dei problemi principali, valutando per ciascuno di essi il costo della mancata soluzione o di sua una soluzione tampone non ottimale su base annua, per determinarne livello di priorità e grado di urgenza e valutare se, per ciascuno di essi, esistono soluzioni alternative. 

Infine, unitamente al supporto nella formazione manageriale dell’imprenditore (che risulta imprescindibile nel caso più tipico e delicato nella società italiana, ovvero quello del ricambio generazionale dei componenti della famiglia), occorre investire risorse al fine di porre rimedio alla difficoltà di reperire lavoratori qualificati, provvedendo ad istituire/potenziare centri di formazione professionale sui territori in modo da ripristinare un bacino di manodopera sufficiente a soddisfare l’importante richiesta che ad oggi risulta inappagata.

CRESCITA INCLUSIVA

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Le strategie di crescita economica devono considerare l'inclusione sociale: in questo senso si è espressa l’OCSE nel progetto “Opportunities for all” del 2018, che consiste nello sviluppo e nel monitoraggio di un quadro di riforme politiche sulla crescita inclusiva, capaci di guidare l’azione internazionale verso un futuro più solido e sicuro.

Il progetto si apre proclamando che “L'uguaglianza deve essere presa in considerazione fin dall'inizio, quando i governi progettano politiche di crescita, piuttosto che affrontarne successivamente gli effetti attraverso la ridistribuzione” poichè “Un approccio ‘ex ante’ può aiutare persone, imprese e regioni a realizzare il proprio potenziale e guidare la crescita, allineando le politiche nazionali e internazionali”.

Per raggiungere questi obiettivi, l’Organizzazione ha sviluppato un “pacchetto” di 24 indicatori di crescita inclusiva per monitorare i progressi compiuti dai singoli Stati su questo modello di crescita. 

Le  disuguaglianze si estendono oltre il concetto di reddito e ricchezza, permeando ogni area della vita, che si tratti di istruzione, aspettativa di vita o prospettive di lavoro. 

Occorre pensare ad una crescita fondata sulla partecipazione di tutti, basata su un modello di equità ex ante, volto ad innovare e rafforzare i nostri sistemi sanitari e di istruzione, che promuova investimenti in infrastrutture nuove e sostenibili per i trasporti e l'energia. 

Il punto fondamentale è quindi l’investimento in persone e luoghi che sono stati lasciati indietro, tramite opportunità e risorse per eliminare svantaggi come l'accesso ineguale all'istruzione precoce, ai servizi sanitari o al mercato del lavoro. 

Occorre investire nella ricerca a livello Nazionale per guidare il governo a comprendere il potenziale di un'economia di crescita sostenibile, in modo da potenziare le realtà già strutturate ed efficienti avendo cura di sostenere le situazioni più svantaggiate.

IL METODO

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Costante presenza sul territorio e disponibilità a facilitare il dialogo con gli uffici di Regione. In questi anni, è stata fortemente percepita l’assenza di Regione dal territorio. I Sindaci saranno il nostro punto di riferimento e con loro saranno svolti periodici incontri di confronto e coordinamento.  Regione dovrà riuscire ad essere rapida a rispondere alle richieste delle comunità.